venerdì 26 dicembre 2008

Natale col padre

"Amoooore!". Entra, lui, fingendo l'aria da marito. Lei è ai piatti, li lava. Lo guarda torvo perchè le piace guardare torvo. L'amico si siede sulla seggiola a dondolo. Dondola e tieni gli occhi rivolti un po' in alto.
Ha fatto Natale col padre.
"Tu hai fatto quella scelta lì - gli ha detto a tavola l'anziano genitore -. Hai scelto di non sposarti. Si vede che ti va bene così".
Ha la discrezione intelligente della gente semplice, il padre.
"Ma il pezzo forte della famiglia era mia madre", soffia il figlio, occhi sempre all'alto e dondolo appena accennato.
Si dicono senza dirsi. Da amici.
"Come quella volta che i tuoi fecero l'anniversario di nozze", incalza lei.
"Oi", raccoglie l'amico chiamando poi la madre per nome. Niente 'mamma'. "Per far la sgaligina si era messa le scarpe di vernice. A metà strada si è infilata da un calzolaio perchè non camminava più".
''Mi comprerò un paio di sandali'', annunciò con finta rassegnazione l'anziana madre che ora non c'è più.
"Tanto andiamo al ristorante. I piedi non te li vede mica nessuno", la confortò il figlio.
E sorridono gli amici. Lui perpetua nel dondolo, lei si lascia alla musica.
Va avanti così per un po'. Non tanto, però. Di soffio in soffio.
"Vado".
Va, l'amico.
Hanno fatto serata. Hanno tirato un'altra riga nel bilancio dei proprio 50 e 40 anni.

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