venerdì 28 dicembre 2007

Tokyo. Taxi in guanti bianchi


Sulla strada dall'aeroporto il mio occhio è catturato dai lucidissimi taxi variopinti. A fianco dei grandi hotel, dietro l'angolo dell'ingresso, ne stazionano giorno e notte file intere. Basta un passo fuori dalla porta girevole e te ne trovi uno davanti ai piedi. Ma guai ad allungare la mano verso la maniglia! La porta è automatica: si apre da sè. La comanda il guidatore, al momento giusto per farti salire, altrettanto per scendere.
Non c'è taxista che non sia in giacca, panciotto e cravatta. Lindo e inamidato. Come la sua vettura. Mai salita su una macchina (gialle, verdi, rosse: hanno colori sfavillanti) che non fosse tirata a lucido, come un pavimento di marmo a cera. Ti viene da pensare che appena smette di piovere ci sia qualcuno deputato ad asciugare, in corsa, la carrozzeria.
All'interno sembra il salotto buono delle zie negli anni '50: foderine immacolate e profumate sui sedili, poggiatesta ricoperti di pizzi. Di fattura industriale, ma non per questo meno fanée di quelli confezionati a mano con spirito di devozione e sacrificio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

... ho visto le foto. Un consiglio gratis: cambia arredamento, sa di vecchia zitella.
www.ikea.com/it

Ciao :D