martedì 12 febbraio 2008

La bella Ida

Ho conosciuto Ida. Un giorno il suo uomo le disse: "ci vediamo domani mattina in Comune". Lei aveva già una pancia così: il loro primo figlio. Il giorno dopo, in Comune, Ida arrivò con un solo testimone. Ce ne volevano due. Corse in piazza, c'era mercato. "Eran tutti vecchi. Io volevo uno giovane e anche di bell'aspetto", racconta. Allora ferma un tale e glielo chiede come piacere di venir su, a far da testimone.
"Ma sai che mestiere faccio io? - dice lui - scavo le fosse per i morti".
"Non mi importa, a me vai bene lo stesso".
Ida e il suo uomo, uniti in matrimonio, scendono in piazza. Lui la guarda e le fa: "vai a casa, ora". E lei per la prima volta entra nella sua nuova casa.
Ma nessuno sapeva, in paese, che si erano sposati. O meglio, nessuna cerimonia, nessuna festa, niente partecipazioni, niente di ufficiale.
Così, quando quattro anni dopo Ida aspetta il secondo figlio, incontra un tale per strada che le domanda: "adesso ti sposerà?".
Ida ha quasi 90 anni ed è bellissima. Ha i capelli candidi tirati indietro con la coda, una collana di corallo rosso grezzo, lunga e a più fili. Guida la macchina e non la ferma nessuno, neanche la morte dei due figli, né quella del marito: "me l'hanno ammazzato qualche anno fa sotto una macchina", spiega cruda ma dolce.
Altri, non lei, mi dicono che Ida è stata staffetta partigiana ed Egidio combattente. "Ci siamo conosciuti in montagna", mi aveva raccontato lei. E io non avevo capito che "in montagna" voleva dire nella clandestinità.
"Ida, cosa aspetti a trova marito?", le diceva la mamma finita la guerra.
"Aspetto lui".
"Ma non ti vuole mica".
"Ida, dobbiamo tornare in città: è là che c'è la gente che conosciamo, è là che si trova lavoro", incalzava il babbo che aveva sfollato la famiglia nella campagna romagnola.
"Ma io aspetto lui".
"Ma non ti vuole!".
Invece lui la volle, anche se alla maniera di un maschio romagnolo di tanti anni fa, un po' anarchici, un po' maschilisti.
Di Ida ho rubato la storia; questo non è il suo nome, nè Egidio si chiamava Egidio. L'ho rubato perché è una bella storia: Ida è una bella donna, forte, che sa il fatto suo, mai vittima. Bella, civetta ed elegante anche adesso. E simpatica. Poi contraddice tutte le teorie, i luoghi comuni.

1 commento:

Anonimo ha detto...

una storia semplice ma forte e toccante.
mi piace molto