Raven
(Corvo)
(Corvo)
seeing a healer
with a raven
tatooed on his calf
outside
in the forever wind
wooden chimes
remind me
of humid bamboo xylophone
screating warm tropical
coconut songs
as he pulls
the old muscle patterns
from my bones
seeing the shadow
everywhere I go
in sleep
in waking
reflected in a tear
that wets my breast
a shadow
in bright sun
light
no mercy, no shame
giving the water
to the silent cries
of the lonely tree
transplanted in the desert
from the forest by the stream
bending in the afternoon spirit wind
shanging on to the earth
watching helplessly
as i do the dance
of the stranger
in a family unfamiliar
hearing faint echoes
of temple chimes
and prayer wheels
spinning with the power
of the one
vedendo un guaritore / con un corvo /tatuato sul polpaccio / fuori / nel vento senza fine / campane di legno / mi ricordano / xilofoni di umido bambù / che creano calde tropicali /canzoni di noci di cocco / non appena tende / muscoli invecchiati /dalle mie ossa/
vedendo l’ombra / ovunque io vada / nel sonno /nella veglia / riflessa in una lacrima / che bagna il mio petto / un’ombra / nell’accesa luce del sole / nessuna grazia, nessuna vergogna
dando acqua / alle grida silenti / dell’albero solitario / trapiantato nel deserto / dalla foresta nei pressi di un corso d’acqua / inclinato nei venti pomeridiani / rimanendo sospeso alla terra
guardando indifeso / come faccio io la danza / dello straniero / in una famiglia poco familiare / udendo deboli eco / delle campane del tempio / e ingranaggi di preghiera / che filano con la forza / di uno.
vedendo un guaritore / con un corvo /tatuato sul polpaccio / fuori / nel vento senza fine / campane di legno / mi ricordano / xilofoni di umido bambù / che creano calde tropicali /canzoni di noci di cocco / non appena tende / muscoli invecchiati /dalle mie ossa/
vedendo l’ombra / ovunque io vada / nel sonno /nella veglia / riflessa in una lacrima / che bagna il mio petto / un’ombra / nell’accesa luce del sole / nessuna grazia, nessuna vergogna
dando acqua / alle grida silenti / dell’albero solitario / trapiantato nel deserto / dalla foresta nei pressi di un corso d’acqua / inclinato nei venti pomeridiani / rimanendo sospeso alla terra
guardando indifeso / come faccio io la danza / dello straniero / in una famiglia poco familiare / udendo deboli eco / delle campane del tempio / e ingranaggi di preghiera / che filano con la forza / di uno.
la poesia è di David Koffend
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