Ci si conosce da ragazzi, al bar, poi una cena, un sabato al mare. Vite di ragazzi, tutto sembra semplice, leggero, così per sempre. Arriva un giorno e uno di noi, a caso, viene scelto per qualcosa che semplice non è: morire. A neanche quarant'anni, poi. Mentre gli altri, noi, continuiamo a stare al bar, a cena, al mare.Giovanni è partito prima di noi, ma era partito anche prima di morire. Dal giorno in cui era stato scelto, la vita per lui non era più semplice, come la nostra.Questa sera è tornato qui, nelle parole di due filosofi che fanno le pulci al suo morire, applicano la loro scienza, la loro sapienza al suo morire.Io non so, non dico. Azzardo solo che tutto può essere, ma è come se le due fotografie non combaciassero."Impieghi tutta la vita a considerare la tua vita come un dono, poi ti viene chiesto all'improvviso di restituirlo" (Giovanni Cenacchi).
Da lì, dal suo punto di vista, in fondo a me sembra tutto molto più semplice. Tragicamente semplice.
Da lì, dal suo punto di vista, in fondo a me sembra tutto molto più semplice. Tragicamente semplice.
1 commento:
Parole. Belle da leggere, belle da ascoltare mentre prendono forma in liberta'.
Posta un commento