Ci sono giorni in cui, forse, Bologna non è la peggiore città al mondo in cui vivere. Basta sapere fare lo slalom tra le salumerie grasse, le boutique di gusto dozzinale, i bar dalla maionese stantia, basta schivare i bolognesi che in queste salumerie si nutrono, in queste boutique si vestono, in questi bar indugiano.
Basta saper scegliere, come sempre nella vita, del resto. E se sai scegliere, qualche sorpresa ne hai.
Come la mostra "Estro e splendore" al Museo Civico Archeologico fino all'11 gennaio (è gratis, per giunta). Sono le xilografie giapponesi di un privato collezionista passato ora a miglior vita (mi pare. se mi sbaglio: lunga vita!). Sono stupende; t'incanti. C'è una sala, l'ultima, che espone - cosa rara, dicono, in Italia - le stampe per bambini. Quelle 'encicolpediche' per esempio, raffiguranti mille tipi diversi di pettini o spilloni da capelli (sono giapponesi.....), o quelle con le bamboline di carta da tagliare e rivestire. Ma in mini-formato e con 'stoffe' ricercatissime anch'esse nella miniatura.
Poi aperitivo all'Osteria del Sole, che ha riaperto. Il vino è pessimo, e se lo capisco io che non sono un'intenditrice.....ma ci si va per l'atmosfera, per i muri coperti di foto e dipinti improbabili, per la gente che sempre ci trovi.
Pomeriggio: Italo Zannier in biblioteca, in Cineteca. "Se i giovani sapessero - dice il maestro - quanti archivi fotografici sono ancora da scoprire, quanto c'è da fare nell'archeologia fotografica".
Segue la spesa, le chiacchiere e una tazza di tè con Oscar. Non c'è tempo per tutto e rimane persino fuori l'apertura di una piccola mostra di foto da Piccolo Formato.
A chi si lamenta che a Bologna non c'è mai niente da fare. Me per prima.
1 commento:
bella la foto potrò dire io c'ero!
oscar
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